Sono alcuni giorni che ho il desiderio di scrivere un nuovo articolo per il sito, stavo pensando a qualcosa di autobiografico, per raccontarvi un po’ tra mito e realtà di me e del mio percorso (e probabilmente presto lo farò), ma stamattina mi sono alzato e mentre meditavo gli spiriti mi hanno invitato a parlarvi ancora una volta dei chakra. Ormai tutti sappiamo cosa sono i chakra e a cosa corrispondono, motivo per cui non ho mai fatto una disquisizione tecnica e monografica al riguardo, mi piace di più lasciare dei semi alternativi alla visione contemporanea. Ciò che mi è stato chiesto è quindi di sfatare alcuni miti al riguardo, ovviamente vi invito a prendere sempre quanto dico come una mia visione e riflessione (o forse uno sproloquio vedete voi), non è mia intenzione convincere nessuno, tanto meno distruggere le vostre credenze a favore di una nuova dottrina “Valeriae”. Se quanto leggerete vi risuonerà, vi chiedo semplicemente di raccoglierla nel vostro cuore e magari potrà aprirvi nuovi spiragli nella vostra visione della realtà. Ok, ho già scritto anni fa che i chakra potrebbero essere qualcosa di diverso da quello che si pensa normalmente, se ti interessa puoi leggerlo qui, ma oggi continuiamo il nostro viaggio.
Come prima cosa vi invito a ragionare sul fatto che i chakra (che significa ruota e quindi vortice di energia) sono una infinità e non 7 come siamo abituati a considerarli (non a caso ci sono scuole di pensiero che ne considerano 8, 9 o 12…), ma in realtà sono molti, molti di più! Ogni volta che un Nadi (ovvero un canale energetico, un meridiano secondo la MTC) si incrocia con un altro, si crea una ruota, un centro, quindi un chakra. In sostanza è un incrocio. Immaginate la strada di casa vostra che, a un certo punto, si incontra con un’altra strada e crea un incrocio, poi con un’altra e un’altra ancora e a ogni incrocio avremo un semaforo, una rotonda o semplicemente uno stop, tutto questo per permettere alle macchine che vengono dalle diverse strade (energia nei diversi nadi) di fluire secondo le direzioni necessarie. Usando poi questo esempio degli incroci e in particolare delle rotatorie, vi invito a riflettere sul fatto che hanno sempre un movimento antiorario.
Bene quindi questi chakra sono dei punti di incontro e scambio tra le energie. Tendenzialmente l’energia è una, ma può scorrere più o meno velocemente a seconda della strada che percorre. Se la strada è dritta o curva, se è perfettamente liscia o piena di buche, in salita o discesa, trafficata o libera, potrà fluire in maniera diversa e arrivare agli incroci con più o meno potenza. Queste sono metafore, ovviamente, che vogliono darci una idea di come l’energia fluisce nei nostri corpi a seconda che trovi ostacoli, ostruzioni, sia in eccesso o difetto.
Avendo questo scopo di “regolare” gli scambi tra i nadi e permettere che tutto fluisca al meglio, i nostri chakra hanno quindi una funzione fisiologica di valvola di sfogo. Sono “luoghi” pericolosi, proprio come gli incroci, perché si possono creare degli intasamenti o addirittura degli incidenti! E allora le energie iniziano a bloccarsi e a fluire lentamente, a passo d’uomo e una “macchina” alla volta… e si sa, c’è sempre qualcuno che si spazientisce! Ma dicevo, hanno una funzione di sfogo, ovvero permettono di rilasciare tutte le tensioni, le scorie o gli ostacoli che l’energia incontra nel suo cammino. Ecco perché spesso troviamo questi centri “sporchi” o “intasati”. Allora è importante ristabilire l’equilibrio.
La new age ha portato grande attenzione a questi centri, a mio avviso forse troppa e anche un pochetto ossessionata e vi spiego perché. Come prima cosa ha identificato solo 7 chakra, che sono si probabilmente i più importanti quali “incroci” dei tre nadi centrali (ida, pingala e sushumna) che collegano cielo e terra e maschile e femminile o sole e luna, ma è anche vero che a seconda delle tradizioni tali punti energetici cambiano sia di numero che di posizione. Ciò significa che pur riconoscendo a livello mondiale una fisiologia energetica umana con dei punti particolari, non tutti danno lo stesso valore agli stessi centri. Altro aspetto è collegare a ogni chakra delle caratteristiche specifiche legate alla coscienza. Da una parte è facile comprendere l’influenza che possono avere sul piano fisiologico di funzionamento dei diversi sistemi organici relativi alla zona di influenza del chakra, ma le paure e gli aspetti della coscienza? Sono dell’idea che sia una visione umana di dissociazione e separazione; se tutto deriva dall’uno, anche la nostra coscienza è unica e si può manifestare in tutta la sua presenza in ogni luogo del suo territorio, in fondo l’immagine olografica ci insegna questo, no? Poi posso comunque capire che i diversi nadi trasmettano informazioni differenti caratterizzando i chakra, ma non gli darei troppa importanza.
Altro problema è l’ossessione di pulire e mantenere aperti questi centri. I chakra (ed è la prima vera e grande verità) non sono chiusi e non necessitano di essere aperti, se sei vivo è perché l’energia scorre nel tuo corpo (sia a livello fisico che energetico) e di conseguenza i tuoi chakra sono aperti, non devi aprirli!! La seconda cosa è l’ossessione di ripulirli. Osservatevi attorno, le persone che incontrate… vi è capitato di vedere una di quelle persone che hanno l’ossessione per il pulito? Non toccano un oggetto, se non con un guanto o qualcosa che possa isolarli, perché han paura sia sporco, passano notte e giorno a pulire una casa immacolata, secondo voi son persone che stanno bene? Non vivono, perché non godono di ciò che li circonda. E’ un eccesso così come può esserlo l’esatto opposto.
Ecco voglio rassicurarvi! I nostri chakra possono indubbiamente sporcarsi, intasarsi, far fluire l’energia con maggior difficoltà, vi ricordate l’esempio del traffico? Ma hanno i loro sistemi interni per riequilibrarsi, altrimenti tutte le persone materialiste e scettiche morirebbero a 3 anni! Per fortuna ciò non accade. Ovviamente non tutti siamo uguali, a volte vi sono sistemi che funzionano peggio o che col tempo smettono di funzionare e allora si possono manifestare dei problemi. Ecco che se siamo consapevoli, se stiamo facendo un percorso spirituale, può (e dico può e non deve) essere utile usare la propria consapevolezza e le proprie conoscenze per aiutare quei sistemi fisiologici di riequilibrio. Ma non è che ci sostituiamo, li aiutiamo! Vi dico tutto ciò perché non dovete spaventarvi se vi dicono che siete sporchi o avete un chakra bloccato, non morirete da li a 3 giorni, a meno che non abbiate deciso di farlo! E’ normale e quotidiano sporcare i propri chakra, significa che siamo vivi e che viviamo la vita con intensità nella sua totalità, vivendo gli aspetti emotivi, mentali e anche fisici. E’ impossibile avere un sistema fisiologico ed energetico sempre completamente pulito, sempre bianco e luminoso, a meno che non siate un gran guru, un illuminato! Se state male, vivete un emozione negativa, o magari siete depressi… in quel momento qualche vostro centro sarà sotto pressione e starà espellendo delle tossine, ma poi tutto passa, ritrovate la pace, la vostra serenità e riprendete la vostra vita. Non chiudetevi al mondo, aspettando di essere perfetti, perché non lo sarete mai e avrete perso la possibilità di fare infinite esperienze. Questo è fondamentale.
Possiamo poi dire che i chakra, con la loro funzione depurativa, sono anche dei centri di interscambio e comunicazione non solo tra i nostri nadi, ma anche con l’ambiente esterno. Immaginate il vostro apparato respiratorio: voi inspirate aria, e quindi ossigeno, ma in continuazione espirate buttando nell’ambiente anidride carbonica, ovvero qualcosa che potremmo definire scarto o tossine. E’ un ritmo continuo e non ha una valenza di bene e male, in quanto anche le tossine che rilasciamo nell’ambiente hanno una funzione: sono un nutrimento che verrà trasformato. Questo cambio di prospettiva ci permetterà di vivere in maniera differente anche le nostre tossine energetiche che rilasciamo quotidianamente. Credo quindi che portare attenzione sui chakra sia UN modo, non l’unico, per lavorare su se stessi e ampliare la propria consapevolezza… oserei dire quasi una scusa, un metodo, per farlo. Ma fatelo con consapevolezza, senza ossessionarvi…
Per farvi un esempio gli Shamani non parlano di chakra, non ho mai sentito citarli e mai mi han detto guarda devi ripulire quel chakra. Gli shamani parlano di energie, non di chakra. Questo per farvi comprendere meglio che non sono “tutto”, ma vi può essere una visione molto più ampia.
Diversi anni fa sono stato accusato da dei compagni di viaggio di “essere sporco” poiché non meditavo abbastanza, non mi occupavo abbastanza dei miei centri energetici e questo sporco andava ad intaccare queste persone. Ho sofferto molto di questa cosa, finché ho capito che l’errore non era mio, io vivevo il mio percorso. Secondo i miei ritmi, ascoltandomi e senza imposizioni, facevo ciò che sentivo quando ne avevo bisogno… il problema era loro. E’ molto meglio lavorare sulla propria consapevolezza imparando ad ascoltarsi e conoscersi, osservando ed analizzando i propri comportamenti quotidiani e capendo che ciò che provo oggi non inficia il mio lavoro o non determina chi sono, ma da semplicemente espressione a un lato della mia coscienza che esiste, piuttosto che frantumarsi i maroni (e scusate il neologismo) obbligandosi a sessioni assurde di meditazione e pratiche simili.
Ascoltatevi e accettate ciò che siete.
utilissimo, grazie! hai vinto un follower 😉