Sapevi che le tue cicatrici possono influire sulla tua salute?
Ciò è possibile perché esiste una memoria all’interno del nostro corpo, non sto parlando di memoria olfattiva, sensoriale, memoria che richiama coscientemente un ricordo, ma mi sto riferendo alla memoria cellulare. Ogni cellula del nostro corpo, infatti, contiene in sé un ricordo, una memoria non solo di ciò che è in quanto tale (ovvero una cellula specializzata nella sua funzione), ma anche dell’organismo che la contiene e della sua storia: esperienze, eventi, gioie e dolori, traumi, incidenti, etc.
Il nostro organismo, funziona come il disco rigido di un pc che registra tutti i dati relativi alla nostra vita composta di mente, corpo e spirito. Nel nostro caso specifico, di una cicatrice, avremo quindi dei dati, delle informazioni congelate relative al trauma fisico e relativo dolore e a quello emotivo ed energetico direttamente correlato. Immaginatevi una situazione dove voi, o un animale che conoscete, si è fatto realmente male per es. a una gamba (zampa), prima di recuperare totalmente la funzionalità, pur essendo guariti, probabilmente avete continuato a zoppicare, a non appoggiare completamente il peso, questo per via della memoria del dolore e la paura di percepirlo nuovamente. Il corpo necessiterà di tempo per archiviare quella memoria ormai non più attiva, ma attenzione: non la cancellerà! Ecco nel caso di una cicatrice, tale memoria non verrà facilmente archiviata rendendola “invisibile”, ma sarà archiviata proprio in quella zona, visibile alla coscienza (per esempio per mezzo della nostra vista) e quindi facilmente riattivabile. Il corpo si rigenera, si aggiusta trovando un nuovo equilibrio, ma la caratteristica di una cicatrice è quella di una cucitura che comporta un rallentamento o blocco delle energie sottili in quel luogo. Questo può diventare un ristagno energetico che stimola le memorie esaminate. A maggior sostegno di ciò, sappiamo che la pelle è una sorta di taccuino, di diario, in cui rimangono visibilmente tracciate le nostre esperienze positive e negative, in maniera naturale attraverso rughe e cicatrici, in maniera artificiale attraverso attività di modellazione estetica come tatuaggi, pearcing, cure estetiche che hanno il compito di mostrare al mondo chi siamo.
Tornando alle nostre cicatrici, possiamo fare qualcosa per evitare che tali memorie ci influenzino negativamente?
La cosa più immediata è diventare consapevoli del significato che quella cicatrice ha e di quali siano le sue connotazioni psichiche ed emotive. Poi, possiamo agire per liberare il trauma da quella zona. Questa cosa non è sempre necessaria, in quanto dipende da come abbiamo vissuto il momento, ma può essere sempre utile, soprattutto quando il trauma è “fresco”.
Come possiamo accorgerci se è necessario agire oppure no?
Di solito è il corpo stesso a comunicarcelo: se la cicatrice mantiene un colorito rossastro (simile a quello di una infiammazione), ci tira o fa male, significa che la memoria in essa archiviata è ancora attiva (pur essendo rimarginata) e influenza la nostra vita in maniera più o meno consapevole.
Se decidiamo di liberare il trauma in essa racchiuso, abbiamo diverse possibilità di farlo.
Io propongo un trattamento attraverso la vibrazione sonora, effettuato coi diapason che, con una frequenza specifica, hanno la possibilità di agire a livello cellulare per liberare tali energie congestionate. Il suono da la possibilità di trasmutare tali informazioni anche senza che la persona ne diventi consapevole e debba rivivere il trauma. In questi anni di lavoro ho visto come il suono sia efficace in tempi rapidi, bypassando la mente e le sue censure razionali. Il suono, la vibrazione è all’origine della creazione e ci riporta alla nostra natura prima.
Se hai una cicatrice che ti crea disturbo, o senti la necessità di liberarne il trauma memorizzato, puoi contattarmi e ne parleremo assieme.
Valerio Folloni
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