Riflessioni sulla Guarigione e i suoi tempi

Oggi riflettevo sul concetto di Guarigione, su come avviene e con quali tempi.

Che cos’è la Guarigione?

GuarigioneLa Wiki (la mitica wiki) dice: “La guarigione è il processo di ritorno allo stato di salute di un organismo squilibrato, malato o danneggiato.”

In qualità di operatore olistico devo dire che la guarigione è un processo interno che viene sicuramente attivato dall’ambiente esterno, ma il cui campo di battaglia è esclusivamente dentro se stessi. Ecco perché medice, cura te ipsum, (medico cura te stesso). 

Soltanto noi possiamo essere i medici di noi stessi, tutti gli altri sono delle guide, degli aiuti, delle stampelle alle quali appoggiarsi per percorrere questo viaggio. Questo è un fattore importantissimo, infatti, troppo spesso deleghiamo all’esterno, a un’altra persona, senza assumerci la responsabilità diretta del nostro stare bene.

L’operatore olistico, la guida, il maestro o anche il medico è una persona che, dovrebbe, conoscere profondamente i meccanismi fisiologici, psicologici ed energetici che sottendono alla nostra salute e, grazie alla specifica preparazione, guidarci nella giusta direzione. 

Ora ovviamente bisogna fare un distinguo tra la medicina allopatica e l’approccio olistico. Nel primo caso si agisce in maniera diretta sul corpo con farmaci od operazioni e questo lascia pensare che la guarigione dipenda esclusivamente sulla bravura del medico, ma non è così. A dimostrazione di ciò, abbiamo diversi casi in cui farmaci di riconosciuto valore, su alcune persone, non hanno l’effetto desiderato. Questo risiede proprio nel fatto che, come già detto, il processo ultimo risiede sempre all’interno del singolo individuo.

Un operatore olistico, che non si contrappone al medico, ma anzi dovrebbe collaborarvi, si occupa della responsabilizzazione del cliente, di un processo quindi in cui il Cliente ha un ruolo principale e fondamentale. 

Vi faccio un esempio

In questi miei anni di lavoro, mi è capitato di vedere persone che lamentavano problematiche più o meno gravi, ma per loro invalidanti…Nel momento in cui si apriva una possibilità di guarigione, era possibile osservare due reazioni differenti: o si assumevano la responsabilità del cambiamento, portandolo totalmente nella loro vita, o spaventati scappavano, magari cercando altro: un’altra tecnica, un altro operatore, etc.

Perché questo?

A volte, pur volendo guarire a un livello conscio, quel disagio è per noi funzionale: a volte ci serve perché inconsciamente pensiamo che solo così possiamo essere visti o amati, oppure dobbiamo soffrire perché ci stiamo purificando da un senso di colpa e, così, non vogliamo poi cambiare veramente.

E’ difficile prendersi la responsabilità della propria vita e della propria salute… così come è ancor più difficile imparare ad ascoltarsi veramente e capire che quella malattia o disagio parla di noi, della nostra vita, di ciò che proviamo o pensiamo.

Questo lo dico senza giudizio, è una caratteristica che ci accomuna un po’ tutti, perchè ci passiamo tutti ogni volta che stiamo male, o ci siamo passati almeno una volta.

Ma è davvero fondamentale capire cosa una malattia ci comunica?

guarigione capire la malattiaDiciamo che capire cosa ci sta dicendo il corpo è molto importante, ma non è detto che sia indispensabile.
Molto spesso guariamo senza neanche aver realmente compreso il messaggio. Diciamo che, forse, comprendere cosa non va, e modificarlo, può essere utile a evitare in futuro un suo riemergere. 

Tuttavia è importante non ossessionarsi. Non voler cercare di capire tutto. Noi spesso non siamo in grado di capire “tutto”, nella vita. La nostra parte conscia, infatti, è una minima parte del nostro cervello e della nostra coscienza… la percentuale maggiore è dominata dal subconscio.

Per questo motivo, molto spesso, basta accettare che quello stato fa parte di noi in quel momento. E’ importante non identificarsi col disagio, nella nostra vita non esiste solo lui, pur tuttavia esiste! Come un bambino piccolo che fa i capricci per essere considerato, vuole essere il centro del mondo, ma noi sappiamo perfettamente che non è così. Ciò nonostante gli dedichiamo giuste attenzioni per amore.

Consideriamo il nostro dolore come un bambino che necessita di amore, gli doniamo un po’ di attenzione, ma poi lo lasciamo andare.

Lascia andare tutto quello che non ti serve

Il mio maestro di campane tibetane ci ha insegnato a chiederci: Ti serve? No? Allora lascialo andare! 
Non serve conoscere nel dettaglio tutto, ma comprendere se una cosa ci serve oppure no. Tendiamo a trattenere tutto, sempre… se impariamo a lasciare andare permettiamo all’energia di fluire liberamente, anziché bloccarla.

Grazie agli ultimi studi sulla Fisica Quantistica, ho poi capito quanto sia importante comprendere che ciò che vediamo o viviamo è solo una realtà possibile. Certo è un concetto molto difficile da mettere in pratica, perchè ciò che viviamo è la “nostra” indiscutibile realtà e verità. 

Ma la Fisica Quantistica ci dice che se cambiamo punto di vista, tutto cambia. Comprendere questo (e cercare di metterlo in pratica) mi sta facendo notare quanto troppo spesso ci autolimitiamo. Cresciamo autolimitandoci quotidianamente, mettiamo sempre dei paletti: questo non si può fare, o non lo so fare… non esiste proprio!, oppure le cose devono andare così e così… Tutte idee limitanti, per forza poi le cose si manifestano in un certo modo.Guarigione quantistica

I tempi della Guarigione

Ho sempre pensato che per “guarire” o stare bene, bisognasse fare i salti mortali, metterci impegno, devozione e tanto tempo e sacrifici. Ho sempre ammirato chi compiva miracoli. Persone miracolosamente guarite da un tumore per esempio e io a pensare non è possibile! Finchè non è successo a un mio amico e li ho pensato: anche io vorrei fare miracoli! Perchè non posso? Io non ci riesco.

Un altro esempio è che un mio cliente per stare bene necessiti di tanto lavoro (mio, ma soprattutto suo).

Ecco questi sono  esempi di pensieri limitanti di cui vi parlavo e che anche io faccio.

Poi, osservando bene, mi sono reso conto che ho esperienza di piccoli miracoli. Per es. con le segnature, dove spesso dopo tre giorni la persona sta bene, in maniera davvero miracolosa. Poi è anche vero che non sempre bastano 3 giorni e, allora, la segnatura va ripetuta anche 2/3 volte a distanza di tempo.

Perché una persona guarisce in 3 giorni e un’altra in 3 mesi?

Giusto tempo della guarigioneCredo (e questo si dice spesso) dipenda da più fattori. Normalmente si dice che dipenda dalla gravità del problema, dalla sua cronicità, fino ad arrivare a variabili come il karma, o molto più semplicemente a quelle cause che spingono la persona a essere malata. 

Poi leggo di Richard Burtlett che in 1 minuto risolve qualsiasi problema e penso: la solita americanata, il fenomeno! Oppure perché lui può e io no?

Ecco ancora una volta quei paradigmi che affiorano. Così mi sono detto: ma tu ci credi davvero? Hai davvero fiducia che ciò possa accadere? Anche a te?

Ho ripensato al mare di possibilità e ho capito.
Ho capito che pensare che ciò non sia fattibile limita le possibilità della guarigione, così come ho capito che le limita il pensare che sempre debba succedere in 1 minuto.

Allora ho deciso di aprirmi allo spazio e lasciare che tutte le variabili si mettano in ordine per risolversi secondo il loro giusto tempo e modo. Ho deciso che non voglio precludermi più alcuna possibilità e voglio invitare i miei stessi clienti a farlo.

Lasciamo andare l’idea che per stare bene ci voglia tempo e ulteriore sofferenza (fatica), accogliamo quello che c’è, osserviamolo e lasciamolo andare secondo i suoi tempi, perché così siamo coerenti a livello energetico, ovvero lasciamo che l’energia si muova liberamente.

Apriamoci al giusto tempo: c’è un tempo giusto per ogni cosa e, spesso, ci è sconosciuto. Apriamoci alla fiducia che la vita è intelligente. Questa è la conclusione a cui sono arrivato e che vorrei condividere con voi.

Vi confesso che, più sperimento questo punto di vista, più ho conferme dai risultati che ottengo.

 

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